16 ottobre: per la prima volta uscii mano nella mano al mio progetto per futuri genitori.
Preso il treno e trovato l’indirizzo, in una sterile aula formazione gli diedi colore: lo misi su a parole ed emozioni davanti alle menti ricettive di docenti e colleghi imprenditori, lo esposi al mondo reale senza i filtri del mio sguardo innamorato. La mia piccola creatura mi stava di fronte, fuori di me. Era una vaga idea, fragile, insicura; adesso ha già quasi un nome.
L’arrivo del +1 (o dei +2, +3, +4..)
Chissà chi è,
come sarà,
cosa diventerà.
Ma cos’è un neonato? Chi è?
Come gli parlo, lo porto fuori, lo tengo?
E come lo nutro, lo lavo, lo vesto, lo coccolo?
Come faccio a capire perché piange, a sapere cosa vuole?
New entry. Il punto fermo di questa idea colorata è l’esserci nel passaggio da prima dell’arrivo in famiglia a famiglia+1 (+2, +3…), quando donne e uomini diventano anche genitori, mamme e papà di pancia e di cuore. E’ un progetto fatto di stimoli, proposte, promozione della salute. E’ una condivisione leggera di dubbi-da-prima-volta, domande-stupide, domande-scontate, domande-ridicole, domande-già-fatte, domande-da-non-esperto/a-del-settore, paure-da-esperienze-passate-difficili, paure-da-assenza-di-esperienze-passate. Insomma, una soluzione per arrivare, ed essere genitori, un po’ più preparati, del tutto non lo si è mai (accettiamolo e consideriamola una grande fortuna).
“Facciamo che io ero…” Come giocare. Immaginarsi mamma o papà, con la serenità dei momenti di gioco. Trovare le proprie risposte ai come…?, e se…?, ma se lui/lei..?sperimentando, scoprendo le alternative nascoste, guardando a tutte le scelte possibili dimenticando il timbro “si fa” “non si fa”. Orientarsi nelle mille strade dell’essere genitori scegliendo in libertà e con la massima calma quella che piace di più.
Un* bambin* che arriva in famiglia ha bisogno di qualcuno che scelga per lui/lei, dalle più piccole (per noi) cose. Questo è forse lo stimolo/sfida più grande.