Sento la natura come te

Ti volevo ringraziare per una cosa, anche se non ne hai proprio il merito direttamente…

Però ecco, vivendo lontano da Milano ho scoperto che la natura è ossigeno per me; da quando sono tornata, sono andata a cercarla dalle tue parti.

E’ stato il primo posto che mi è venuto in mente e ora, ripensandoci, è anche l’unico. I “tuoi” luoghi sono rigeneranti. Ieri ci sono andata in treno, ed è stato più un viaggio nel tempo per me; penso mi abbiano aiutata a trovare una (forse “la”) strada.

Mi sei venuta in mente spesso, penso che il motivo sia che penso che tu possa capirmi quando sento che la natura è ossigeno, nel senso che lo sento proprio, fisicamente. Sicuramente lo capisci.

Il grazie è anche per essere diversa dalle persone che ho rivisto e frequento qui, e che sono al nostro punto della vita; le tue parole sono state una traduzione perfetta di quello che pensavo di provare e nelle quali mi sono riconosciuta. Non pensavo si potesse sapere con tanta certezza, al nostro punto della vita, quanto vivere nella natura è vitale.

Sentirlo da te è stato rassicurante. Mi sono sentita meno fuori luogo. Se non avessi sentito di essere come qualcuna, forse con il tempo mi sarei fatta convincere che sono molto meglio le comodità della città e che nella natura non c’è nulla di desiderabile, e forse avrei sbagliato l’ordine delle priorità.

Forse, o forse ci avrei messo solo di più a capirlo.

 

Messaggio non inviato – per paura. Paura che passasse per non richiesto, né gradito. Né gradevole.
L’insicurezza mi possiede, ogni passo è un’incertezza.
Questa fragilità riemerge quando pensavo di averla vinta. Piacerò? Starò facendo bene?

Il mio bisogno di piacere è un sintomo, ritorno bambina. Alla mia età.

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